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Raffaello Gambogi (1874-1943)

Autoritratto, 1904, Fondazione Cassa di Risparmio, Livorno
  • nome:
    Raffaello
    Gambogi
  • status:
    Pittore
  • nascita:
    1874
    Livorno
  • morte:
    1943
    Antignano (LI)
tag:

Raffaello Gambogi: Il Pittore dei Postmacchiaioli

Vita e Formazione

Raffaello Gambogi, nato a Livorno nel 1874, è stato uno dei pittori più significativi del movimento artistico italiano dei Postmacchiaioli. La sua straordinaria carriera artistica è stata influenzata da una serie di incontri e esperienze che hanno segnato profondamente la sua evoluzione come pittore.

Nel 1892, all’età di diciotto anni, Gambogi si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Firenze, un passo cruciale nella sua formazione artistica. Qui ebbe l’opportunità di entrare in contatto con l’ambiente artistico fiorentino e, in particolare, con il maestro Giovanni Fattori. Tuttavia, la figura che più profondamente influenzò il giovane artista fu Angiolo Tommasi. Fu sotto la guida di Tommasi che Gambogi creò uno dei suoi quadri più iconici, “Gli emigranti,” nel 1894. Quest’opera è un chiaro tributo all’insegnamento e all’ispirazione ricevuti da Tommasi.

Ma l’influenza più significativa nella vita di Raffaello Gambogi fu l’incontro con Elin Danielson, una talentuosa pittrice finlandese che si trasferì in Italia. Nel 1898, i due artisti si unirono in matrimonio, stabilendosi a Torre del Lago. Questa unione segnò l’inizio di una collaborazione artistica molto proficua tra i due coniugi.

La Bohéme e l’influenza nordica

Durante il suo percorso artistico, Gambogi entrò a far parte del circolo “La Bohéme,” un’associazione culturale e goliardica che sosteneva l’opera di Giacomo Puccini. In questo contesto, condivise idee e momenti creativi con artisti del calibro di Angiolo e Ludovico Tommasi, Francesco Fanelli e Ferruccio Pagni. Questo periodo rappresentò il culmine dell’arte di Gambogi, in cui, sotto l’influenza e i consigli della moglie Elin, orientò le sue composizioni verso un nuovo equilibrio tra forma e luce, creando un’atmosfera che poteva essere definita “nordica” per la sua austerità.

La malattia e il manicomio di Volterra

Tuttavia, con il passare del tempo, la vita di Raffaello Gambogi subì una serie di sfide personali. Alla fine del secolo, si trasferì a Livorno, nel quartiere di Antignano, e cominciarono a manifestarsi i primi segni di problemi di salute. Un viaggio in Finlandia fece esplodere una malattia mentale che il pittore potrebbe aver covato per anni. Nel 1904, si stabilì a Volterra, dove cercò cure specialistiche presso il manicomio locale diretto dal noto Dottor Luigi Scabia. Durante il suo soggiorno a Volterra, Gambogi dipinse alcune opere celebri, tra cui “Chiesa di San Michele”, “Piazza dei Priori a Volterra”, “Volterra” e “La Chiesa di San Francesco a Volterra.” Nonostante le difficoltà personali, la sua abilità artistica rimase sorprendentemente intatta.

Raffaello Gambogi St Michele Church 1909 - Raffaello Gambogi
Chiesa di San Michele, 1905-09, 61×54 cm, olio su tela, ©Fondazione Cassa di Risparmio.

La vita di Gambogi subì un ulteriore colpo quando sua moglie Elin morì nel 1919 a causa di una polmonite. Questo evento segnò profondamente il pittore, che si chiuse in se stesso, accentuando ulteriormente le sue difficoltà di rapporto con gli altri. Passò gli ultimi anni della sua vita in un isolamento quasi totale, il che influì negativamente sulla sua produzione artistica.

Opere iconiche

Tra le opere più celebri di Raffaello Gambogi vi sono “Navi nel porto di Livorno” (1894), “L’uscita dalla Messa” (1896), e “Ritratto del pittore Victor Westerholm” (1901). Queste opere testimoniano la sua straordinaria capacità di catturare la luce e l’atmosfera dei luoghi che ritraeva.

Raffaello Gambogi, nonostante le difficoltà personali che affrontò nella sua vita, rimane una figura significativa nella storia dell’arte italiana, particolarmente nota per la sua adesione ai principi dei Postmacchiaioli e per la sua abilità nel creare opere che trasmettono un senso di austerità nordica nella calda atmosfera toscana. La sua eredità artistica vive ancora oggi attraverso le sue opere iconiche e il suo contributo alla pittura italiana del XIX e XX secolo.

Alcune opere di Raffaello Gambogi

Raffaello Gambogi (1874-1943)
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