È con particolare piacere che salutiamo e comunichiamo la ripresa delle visite al Manicomio di Volterra, nella speranza che la sua storia, parte integrante di quella della città, non rischi mai di passare sotto silenzio.
Quegli edifici raccontano infatti una storia di oltre un secolo, fitta e densa di altre piccole storie, quelle di uomini e donne relegati dalla società, in una situazione a volte di difficile equilibrio fra cura e negazione dei diritti, comunque sempre alla disperata ricerca di dignità.
Per questo ci sembra doveroso ricordare a chiunque sia interessato alla visita del Manicomio di Volterra, che esso è prima di tutto un luogo di memoria, e come tale merita doveroso rispetto. Lo stesso, che pur ormai senza voce, ci chiedono i vari Nof4, Bellucci e tutti quanti quei padiglioni hanno conosciuto e abitato, perché sia sempre garantita a ciascuno di noi, anche nelle difficoltà del disagio psichico, la dignità di esseri umani.
E quando ciò non sia stato possibile, come il passato nelle alterne vicende del Manicomio di Volterra ci insegna, accada almeno post mortem: nel silenzio e nell’attenzione per quello che è stato.
Buona visita a tutti gli appassionati dunque, e viva la storia che sa farsi memoria, impegno, cultura.