Mino Trafeli (1922-2018)
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nome:MinoTrafeli
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status:Artista
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nascita:29 dicembre 1922Volterra
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morte:9 agosto 2018Volterra
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motivo di morte::Naturale
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genitori:Febo TrafeliArina Trafeli
Biografia di Mino Trafeli
Mino Trafeli (Volterra, 29 dicembre 1922 – Volterra, 9 agosto 2018) è stato uno scultore e partigiano italiano. Nato a Volterra da una famiglia di artigiani, Trafeli crebbe nel contesto della “aristocrazia proletaria” locale, dove suo padre lavorava come alabastraio e scultore. Fu proprio nella bottega di suo padre che Trafeli sviluppò le sue abilità artistiche e la passione per l’alabastro, un materiale che sarebbe diventato centrale nella sua opera.
La sua formazione artistica ebbe un momento chiave all’istituto d’arte di Firenze, sezione Magistero, dove ebbe l’opportunità di studiare sotto notevoli docenti, tra cui il famoso letterato italiano Parronchi. Questo periodo lo mise in contatto con la vivace e dinamica città di Firenze, che avrebbe influenzato profondamente il suo approccio all’arte.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Trafeli si unì attivamente alla resistenza nella zona di Galluzzo, Firenze, grazie a un amico che lo aveva introdotto nel movimento clandestino. Questo impegno politico lo portò a mantenere la sua adesione al Partito d’Azione (Pd’A) anche dopo la guerra, e successivamente a un breve periodo nel Partito Socialista Italiano (PSI), all’interno del quale mantenne la sua autonomia d’impronta libertaria. Come consigliere comunale provinciale, contribuì a progetti fondamentali per la vita di Volterra.
Durante il suo periodo di attività politica socialista (1956-1957), Trafeli accettò di essere illustratore con vignette satiriche per il giornale socialista fiorentino “La Difesa,” guidato da Lelio Lagorio, futuro ministro della Repubblica.
Nonostante il suo impegno politico, Trafeli mantenne stretti legami con i centri artistici e culturali più significativi del suo tempo, in particolare Milano, dove fu associato alla Galleria delle Ore di Fumagalli.
Arte Teatrale e Sculture Agibili
Una delle caratteristiche distintive di Trafeli fu il suo studio del linguaggio e del rapporto tra l’idea, la forma e i materiali, che si sviluppò in proposte teatrali a partire dagli anni sessanta. Introdusse il concetto di “sculture agibili,” in cui lo scultore stesso diventava attore e servitore di scena. Queste opere furono collocate in spazi con caratteristiche teatrali per coinvolgere emotivamente gli spettatori e creare un dialogo tra l’opera e l’osservatore. La musica svolse un ruolo fondamentale nelle sue opere, non come semplice scenografia, ma come partitura costruita che veniva utilizzata nei suoi video artistici.
L’ironia divenne un tratto distintivo del suo lavoro, con giochi caustici e allusivi sugli oggetti referenti, sulla musica, sulla scultura e sulla pittura, allo scopo di ridurli alla loro cifra algebrica e riappropriarsi del loro “sublime.”
Contributi alla Cultura e Esperienze Collettive
Trafeli fu coinvolto in diverse esperienze collettive, tra cui la promozione della manifestazione “Volterra ’73” insieme a Enrico Crispolti. Questo evento rappresentò un incontro tra la creatività degli artisti e la città storica di Volterra, aprendo un dialogo tra passato e presente. La mostra “Volterra ‘73.15 MEMORIA E PROSPEZIONE,” organizzata da Crispolti nel 2015, riflette sull’eredità di questo intervento.
Nel 2006, si tenne il “Cantiere Trafeli” a Pontedera, Ponsacco e Lajatico, un laboratorio che è stato documentato nel film “Ascolta la luna” di Gianluca Paoletti, che offre un ritratto approfondito dell’artista Trafeli.
Incontri Significativi
Un momento significativo nella carriera di Trafeli fu la sua partecipazione nel 1980 alla creazione di un ambiente per far conoscere la legge 180, che mirava a superare la condizione repressiva dei manicomi in Italia. Questo periodo vide l’opposizione tra le nuove teorie di Basaglia e i metodi repressivi vigenti nelle “case dei folli.” Durante questa fase di ricerca nelle vecchie strutture manicomiali, Trafeli scoprì il graffito di Oreste Fernando Nannetti, noto come NOF4, nel manicomio di Volterra. Questo graffito monumentale divenne un libro intitolato “NOF 4” e consolidò alcune delle interessanti ipotesi della riflessione trafeliana sullo spazio, il tempo e la dimensione chiusa.
Esposizioni e Pubblicazioni Mino Trafeli espose le sue opere in numerose mostre personali e collettive, tra cui la Biennale d’Arte di Venezia, la Biennale di Scultura di Carrara e la Quadriennale d’Arte di Roma. Tra le sue pubblicazioni più rilevanti si includono “mino trafeli sculture 1968-1973” di Enrico Crispolti e “Mino Trafeli: ambiguità del tempo” di Marco Tonelli.
Mino Trafeli fu un artista poliedrico che ha influenzato sia il panorama artistico che quello politico in Italia. La sua opera continua a essere rilevante e ispiratrice per le generazioni future, mantenendo un legame profondo con la sua città natale di Volterra e le sue esperienze personali e politiche.