Skip to main content

Padiglione Koch (1910)

  1. Data di costruzione:
    1910
  2. Utilizzo attuale:
    Struttura Semiresidenziale
  3. Stato di conservazione:
    buono
  4. Numero di piani:
    1

Storia del padiglione Koch

Nel 1908 erano iniziati i lavori per la costruzione di un padiglione speciale, inaugurato nel 1912, destinato all’accoglienza di uomini e donne affetti da patologie psichiche complicate da gravi forme di tubercolosi polmonare. Nel 1930 è stato costruito anche un reparto solo maschile, il Maragliano.

Per lunghi anni, la tubercolosi ha rappresentato una sofferenza sociale, che metteva in luce le precarie condizioni economiche e igieniche in cui viveva una grande parte della popolazione.

Per rafforzare la triste affermazione che abbiamo fatto, dobbiamo ricordare che nei due edifici citati venivano ricoverati e curati pazienti affetti da una malattia ormai scomparsa in Italia e in Europa: il tracoma. Si tratta di un’infezione oculare causata dalla clamidia trachomatis che può portare alla cecità se non trattata in modo adeguato e tempestivo.

La mancanza di norme igieniche elementari è alla base dell’insorgenza e diffusione della malattia in tutto il mondo, anche in zone in cui le condizioni di vita della popolazione sono simili a quelle degli animali. Scabia sosteneva che la miseria era una delle cause che portava al ricovero in una struttura psichiatrica. Tuttavia, con l’introduzione di interventi di miglioramento delle condizioni di vita e l’uso di antibiotici, l’incidenza della malattia ha iniziato a diminuire. Ciò non ha impedito che i malati già colpiti rimanessero ricoverati in ospedale fino alla metà degli anni ’60.

Dopo la seconda guerra mondiale, l’istituto volterrano si è distinto nel campo della psichiatria italiana per i suoi padiglioni che fornivano un’alimentazione speciale e al Personale di assistenza alcune gratificazioni. Grazie alle terapie innovative, il numero di nuovi ammalati di tubercolosi polmonare diminuì notevolmente, portando a una graduale diminuzione dei ricoverati fino alla chiusura dell’istituto. Nel 1972, l’ex-reparto venne trasformato in un Centro di Lavoro Protetto per dimissibili, mentre nel 1982 la struttura si evolse in una Residenza Sociale Protetta per applicare le nuove linee del trattamento psicoterapeutico. Volterra, così, ha dimostrato ancora una volta di voler tendere la mano e aprire il proprio cuore.

Contenuto in aggiornamento