La costruzione del Padiglione Zacchia fu terminata nel 1911, un’epoca in cui il manicomio di Volterra svolgeva un ruolo cruciale nella cura delle persone affette da disturbi mentali. Inizialmente, il padiglione fu destinato a ospitare pazienti maschi sottoposti a “osservazione”. Durante gli anni ’50, questa struttura ha subito un cambio di destinazione d’uso, diventando un luogo chiave per l’osservazione e la cura degli uomini all’interno del complesso.
Uno dei punti salienti nella storia del Padiglione Zacchia è l’implementazione del primo ascensore in tutto il complesso manicomiale. Questo segnò un significativo progresso nell’assistenza e nella cura dei pazienti, rendendo più agevole il loro trasporto all’interno dell’edificio.
Tuttavia, la storia del Padiglione Zacchia prende una svolta importante all’inizio degli anni ’90. In seguito all’adozione della legge 180, comunemente conosciuta come legge Basaglia, che promuoveva la chiusura dei manicomi in Italia, il Padiglione Zacchia fu convertito da una struttura di assistenza psichiatrica a un luogo di ricovero per i pazienti rimasti a Volterra. Questa trasformazione fu un momento cruciale nella storia del manicomio e portò alla nascita della “Casa Albergo”.
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