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Cose Locali – Per il Bollettino dello Stato Civile (1916)

Cose Locali – Per il Bollettino dello Stato Civile
  • Data di pubblicazione:
    1 Ottobre 1916
  • Titolo:
    Cose Locali – Per il Bollettino dello Stato Civile (1916)
  • Autore:
  • Testata giornalistica:
    Il Corazziere

Dal Direttore del Frenocomio di S. Girolamo, sig. cav. prof. Scabia, riceviamo e per dovere d’imparzialità pubblichiamo la seguente lettera:

Ill.mo Sig. Direttore del Corazziere

Con compiacenza leggo il trafiletto di “Alcuni cittadini” preoccupati per l’aumento della mortalità e non soddisfatti, perché nel Bollettino dello Stato Civile manca l’indicazione della località dove avvengono i decessi.

Tanto interesse per la salute pubblica è simpatico; sia l’inizio di un risveglio e lo assecondi l’illustre e valoroso Capo della Città riserbando così un po’ di gaudio anche al sottoscritto per il giorno in cui vedrà attuate almeno alcune delle tante riforme, a vantaggio dell’igiene e della salute pubblica, che con vero ardore ha patrocinato in Consiglio Comunale.

Il valore della vita umana oggi cresce in rapporto diretto del macello, nel fiore degli anni, di tanti generosi cui arde in petto fiamma di patrio amore e di libertà di popoli, macello che avviene proprio in una epoca in cui – stridente contrasto – lo scienza cantava vittoria perché ogni 100000 abitanti ne moriva uno di meno e la media della vita era stata allungata di qualche ora; anacronismo vergognoso, se, con ogni sforzo, cerchiamo di salvare tutti i detriti umani, sprezzanti quasi della odierna scomparsa della più viva delle forze.

Nel trafiletto sono chiamato in causa, ecco perché scrivo e dico: È giusto; si tirino le somme e si specifichi al Manicomio morti N. x; negli Istituti A, B morti N. y, z.

Ma per evitare erronee interpretazioni mi sia consentita una delucidazione.

La media della mortalità varia negli Istituti a seconda del genere di malati che si ospitano.

Nei Manicomi la media normale della mortalità tocca anche il 15%.

Il malato di mente ha una minorata resistenza, è un esaurito.

Causa prima di pazzia è la miseria con i suoi stenti e fatiche.

Nessuna maraviglia quindi, che se i pazzi sono dei deboli finiti, siano meno degli altri resistenti agli insulti della mortalità.

Quando la miseria non è la causa della pazzia, entrano in scena l’alcoolismo, la sifilide, le intossicazioni alimentari, le infezioni e molto spesso questi coefficienti si sommano in guisa che i colpiti male reagiscono alle molteplici cause della morbilità fisica.

Avviene di frequente che degli alienati muoiono nelle prime 24 ore di degenza (è cosa di questi giorni).

Arrivano all’Istituto sfatti o compromessi da gravi deliri febbrili.

C’è poi la vecchiaia che dà un discreto contributo alla pazzia (psicosi senili); fra i nostri ricoverati esiste
all’incirca un centinaio di novantenni! e questi al più piccolo soffio sono destinati a scomparire.

Non abbiamo ancora a S. Girolamo uno specifico per la ultralongevità.

Il numero dei morti cresce in rapporto alla popolazione.

Quando a S. Girolamo c’erano 100 presenze si potevano contare 15 morti in un anno; uno e mezzo al
mese.

Quando si toccarono i 500, i morti potevano essere nell’anno 75, cioè 7 al mese.

Con le 2000 odierne presenze i morti possono raggiungere il N. di 300 in un anno; 25 in un mese, cioè a dire quasi uno al giorno e quando la falce della morte non arriva quotidianamente con la regolarità del pendolo, se ne accumulano 3 e 4.

È la logica delle cose.

Ma detto questo è bene riferire che la mortalità da noi non é del 15% ma solo
del 10,8%.

E vero che è un po’ più alta dei passati anni (forse in nessun manicomio d’Italia si è potuto vantare la nostra percentuale tanto bassa), ma varie cause concorsero ad aumentarla: L’accumulo lento dei vecchioni inesorabilmente condannati; la guerra che ha imposto determinate norme alimentari.

Il malato di mente ha un apparecchio gastroenterico facilmente vulnerabile.

Prima si somministrava del pane finissimo, oggi a tutti indistintamente e malati e sani e giovani e vecchi si dà il pane all’85 che non tutti tollerano e digeriscono.

Rotta l’armonia intestinale il malato di mente precipita presto.

Altra causa che concorse ad elevare la vecchia media della mortalità va cercata nel trasferimento, per necessità belliche, di interi Istituti senza che fosse fatta una selezione dei meno validi e dei vecchi.

Il cambiamento infine di regime, di ubicazione ecc. specie nei primi tempi, si fa sentire pel malato di mente.

Posso errare, ma pare a me che la esposizione fatta sia cristallina e lasci vedere fino al fondo.

Gli innamorati di questo meraviglioso colle, superbamente degradante in mille toni verdi verso il ceruleo mare, accorrano liberi a ritemprare le loro fibre nel salubre bagno di balsamica aria, nel riposo gaudioso della linea trecentesca di una belle più belle piazze d’Italia, fra le pareti silenti delle etrusche sue mura senza leggere… il bollettino dello Stato Civile, e, in dannata ipotesi lo facciano, vengano sicuri che nulla di mefitico, quasi pestifera nube, sorge dal rinnovellato poggio del Santo ad ammorbare la città di vento e di
macigno.

Intanto per i numerosi villeggianti prepariamo prima una piccola cosa: la casa.

Ringrazio ed ossequio

Dott. LUIGI SCABIA

Volterra 28 Settembre 1916.

Cose Locali – Per il Bollettino dello Stato Civile (1916)