Festival della canzone (1968)
Festival della canzone
I degenti dell’Ospedale Psichiatrico di Volterra hanno vinto il Festival della Canzone che si è svolto a Maggiano (Lucca) tra una rappresentanza di molti nosocomi d’Italia ed è stata loro assegnata la coppa posta in palio dalla Provincia di Lucca.
È questa una manifestazione che si tiene ogni cinque anni, è un concorso a carattere nazionale che prevede varie forme ricreative.
Ebbene il concorso per la migliore canzone è stato vinto da Volterra con un lavoro (parole, musica ed esecuzione) interamente degli ammalati dell’Ospedale di Volterra.
«Tornare alla vita» era il titolo della canzone, che, sia nelle parole che nella musica, si presentava come un lamento triste, pacato, velato di malinconica speranza per una guarigione, per una vita migliore.
L’hanno eseguita Valentina e Delfina.
La giuria, formata dai terapisti di molti ospedali italiani, ha assegnato alla canzone dei volterrani 58 punti su 60 ed è stato un tripudio di contentezza per questi giovani, che erano partiti con la speranza di un buon piazzamento e che non osavano nemmeno pensare ad una vittoria.
Il merito spetta a Gastone Galgani che con competenza e con entusiasmo ha guidato e sorretto questi nostri concorrenti.
Ad agosto, a Reggio Emilia i giovani, dell’Ospedale di Volterra presenteranno nuovamente le loro canzoni e forse un piccolo lavoro teatrale, mentre si fanno più ampi progetti per l’avvenire.
Son queste manifestazioni ricreative, (ma spesso l’entusiasmo del lavoro) la spinta delle competizioni che fanno a questi ammalati dimenticare le loro pene e ritrovare l’equilibrio necessario per «Tornare alla vita».
Tornare alla vita
Testo della canzone vincitrice del concorso fra ammalati degli Ospedali Psichiatrici svoltosi a Maggiano (Lucca).
Bianche le mura che tristezza nel cuor,
asilo di sconforto ormai per me,
dentro questo ospedale io son,
l’animo mio non vive ma muore ogni giorno
invocando la libertà.
La grande nostalgia di libertà
torna ai bei tempi ormai così lontani
ed il pensiero mio torna alla vita
e spera nel domani.
Penso alla mamma ed alla casa antica
al verde prato di quando da bambino
facevo i primi passi della vita
e non pensavo al triste mio destino.
Triste destino è il mio sconforto ormai
tornar voglio alla vita,
alla bellezza che la vita dona
ed alla gioia invita.
Triste destino spezzare io ti voglio,
tornar voglio alla vita,
tornar voglio alla vita.
Alberto Bonsignori