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Un ambiente sano ed accoglievole si schiude di fronte a 300 giovani a cui la vita deve sorridere

Inaugurato I’Istituto di Rieducazione « Minorenni »

Un ambiente sano ed accoglievole si schiude di fronte a 300 giovani a cui la vita deve sorridere
  • Data di pubblicazione:
    17 Settembre 1949
  • Titolo:
    Un ambiente sano ed accoglievole si schiude di fronte a 300 giovani a cui la vita deve sorridere
  • Testata giornalistica:
    La voce della Nuova Etruria

Giovedì 15 u. s. è stato inaugurato nella nostra città l’Istituto di Rieducazione «Minorenni» sito nel Padiglione «Chiarugi» del nostro Ospedale Psichiatrico.

Erano intervenuti alla cerimonia le seguenti personalità: l’On. Ferrari, Direttore Generale degli Istituti di Prevenzione e Pena, l’on. Calamandrei, l’on. Arnaldo Dello Sbarba dell’Ente Provinciale della Ricostruzione, il Prefetto Mocci, l’Ing. Pistolesi, Preside della Provincia, il Provveditore agli Studi, Albanesi, il Giudice Leone del Tribunale dei Minorenni, il Primo Procuratore della Repubblica della nostra Provincia, il Dr. Monarca Giudice di Sorveglianza e tutte le personalità cittadine.

Il ricevimento ha avuto luogo nell’accogliente Cinema Teatro dell’Ospedale, ove ai convenuti è stato offerto un rinfresco.

Ha preso quindi la parola il Commissario Prefettizio dell’Istituto R. Pintor Mameli che ha illustrato con dire forbito gli scopi dell’Istituto ed i metodi in esso vigenti, tutti tesi a fare dei trecento giovani degli ottimi cittadini e dei buoni lavoratori.

Egli ha vivamente ringraziato tutte le personalità che hanno aiutato l’Amministrazione nel suo arduo lavoro e l’ha invitate a perseverare nella loro opera affinché l’Istituto dei « Minorenni » possa continuare la sua attività.

Ha risposto l’ On. Ferrari, scusando l’ assenza del Ministro Grassi ed inneggiando ad una sempre maggiore attività nell’ interesse del complesso Ospedaliero.

È stata quindi la volta del Prefetto che ha fatto notare come il nostro Ospedale Psichiatrico sia sempre stato oggetto delle sue cure, specie durante il triste periodo crisi da cui va riprendendosi; ha fatto notare come sia necessario salvare la creazione del compianto Prof. Scabia e come l’Istituto dei «Minorenni» sia un passo in avanti su tale strada.

Infine l’ On. Calamandrei, quale membro della Commissione Parlamentare delle Case di Pena e di Rieducazione, ha brevemente tratteggiato la situazione carceraria Italiana, che sta avviandosi, per lo sforzo concorde di tutti, verso un nuovo orizzonte.

Dopo i discorsi tutti i convenuti si recavano a visitare l’Istituto; sull’ampio piazzale erano schierati numerosi giovani, l’Edificio era imbandierato.

Uno dei giovani ha rivolto un saluto di circostanza.

Quindi il Vescovo di Volterra ha benedetto l’edificio che i convenuti hanno poi visitato.

Abbiamo riscontrato ovunque l’ordine e la pulizia più completa.

Il Padiglione, opera dell’Arch. concittadino Bruno Colivicchi, si presenta come un accogliente rifugio per trecento poveri ragazzi cresciuti nel vizio e tarati per colpa di un ambiente corrotto, Il refettorio, i dormitori, la sala di ricreazione.

I servizi igienici sono curati da un personale attivo ed affettuoso verso i ragazzi l’aria e la luce penetrano ovunque attraverso gli ampi finestroni.

Si ha veramente una ottima impressione visitando i locali ove vivono i trecento giovani.

Dai piani superiori siamo scesi al pianterreno ove funzionano reparti staccati dall’officina Manicomiale: numerosi giovani lavorano in ben attrezzate officine, in reparti di calzoleria, falegnameria e sartoria.

Ai piani superiori è invece curata l’istruzione con aule scolastiche dotate di tutto il necessario.

Alle 12 è stato servito ai ragazzi un ottimo pranzo.

Cosi si è chiusa la cerimonia: siamo restati veramente ammirati di quanto abbiamo visto e non possiamo non rivolgere un vivo plauso al Commissario Pintor Mameli ed agli Amministratori dell’Istituto, nonché a tutti coloro che, ivi compresi i precedenti amministratori, hanno reso possibile la nascita e lo sviluppo del bell’Istituto.

Un ambiente sano ed accoglievole si schiude di fronte a 300 giovani a cui la vita deve sorridere