Skip to main content

Non medico alienista ma reduce dal manicomio

Avventure della bella Evelina concluse col furto di un anello

Non medico alienista ma reduce dal manicomio

Data di pubblicazione:

9 Maggio 1948

Titolo:

Non medico alienista ma reduce dal manicomio

Testata giornalistica:

La Stampa

TAG 🏷️

L’elegante e graziosa Evelina Bingallì, proprietaria di un negozio di modisteria, si è presentata nei giorni scorsi in Tribunale dove, dopo ben quattro anni, si celebrava il processo per un furto, da lei patito, di un anello valutato allora a 300 mila lire.

L’autore del furto, Luciano Facciolo, di 40 anni, abitante in via Savigliano 7, non si è, invece, scomodato: ha preferito che se la sbrigassero per lui i suoi avvocati Dagasso e Astore.

Si erano conosciuti, i due protagonisti della vicenda, in un cinema.

Distinto, elegante, d’aspetto giovanile, egli aveva fatto colpo sulla graziosa modista che non rifiuto di farsi accompagnare a casa quando glie lo propose.

Si presentò come noto professore di malattie nervose, durante la passeggiata si dimostrò un piacevolissimo conversatore ed un amabilissimo cavaliere: la bella Elena ne fu Incantata e non fece nulla per contrastare il nascere dell’amicizia; anzi, per quanto stava in lei, l’aiutò a rafforzarsi.

I loro rapporti durarono circa un anno.

Il professore — che andava in giro con una busta di cuoio contenente uno strumento per la misura della pressione, siringhe e scatole di fiale — si recava da lei ogni giorno.

Pareva sempre indaffaratissimo;

« c’è una quantità incredibile di matti — soleva dire — non ho più tempo per pensare a me e da dedicare a te ».

Egli si soffermava un po’ di più quando la modista, accusando qualche malessere, desiderava la visitasse.

Il 31 marzo del 1944, il professore sembrava più frettoloso del solito; la bella Evelina non voleva, però, che se ne andasse, senza avere espresso prima il suo giudizio su certi suol disturbi.

« Occorre una cura di olio di vaselina »,

sentenziò lo specialista dopo averle fatto una ennesima visita.

« Di questi tempi non se ne trova; come farò? » disse la modista.

« La procurerò io; fra cinque minuti ne porterò alcune boccette » rispose il professore e velocemente se ne andò.

Passò un giorno, ne passarono altri, ma non si fece più vedere.

La bella Evelina aveva frattanto constatato che era scomparso un magnifico anello; aveva avuto intenzione di venderlo, ma il professore l’aveva a più riprese dissuasa.

Insospettita dalla misteriosa sparizione del gioiello e dalla prolungata assenza dell’amico andò a trovarlo a casa sua.

Ciò che apprese dalla portinaia la riempi di amarezza: il Facciolo non era affatto professore; era piuttosto un alienato che un alienista.

Il commissario, al quale si recò a denunciare l’accaduto le precisò che il « professore » era già stato internato, infatti, nel reparto psichiatrico del reclusorio di Volterra.

Quando me usci non solo si credette guarito, ma capace, a sua volta, di curare i matti.

Il P. M. Benedici lo ha ritenuto colpevole di furto doppiamente aggravato ed ha richiesto la pena di 3 anni e 2 mesi di reclusione; il Tribunale (pres. Stililo) è stato più clemente e lo ha amnistiato.

Non medico alienista ma reduce dal manicomio
Altri ““, “