Skip to main content

Morte di Lelio Casini

morte di Lelio Casini
  • Data di pubblicazione:
    6 Gennaio 1910
  • Titolo:
    Morte di Lelio Casini
  • Autore:
    G.
  • Testata giornalistica:
    Il Mattaccino

Per l’arte era ormai uno scomparso!

Sul teatro la fama si spenge subito, come l’applauso, appena l’artista si allontana dalla ribalta.

E Lelio Casini, che dinanzi al canto suo dolcissimo aveva visto commuoversi ed entusiasmarsi i pubblici più arcigni, è morto ora come uno sconosciuto nell’aspra solitudine di Volterra, corroso, sfinito, paralizzato dal male al quale contese la vita fino all’ultimo istante dopo che questo gli aveva rapito la luce
dell’intelligenza.

Povero e caro Lelio!

Egli ebbe grande il cuore, come grande aveva la visione dell’arte, di cui era profondamente innamorato.

E ovunque era da compiere qualche opera buona egli recava sempre il tesoro della sua voce e del suo sentimento, quando non portava anche il suo contributo personale, con generosità senza pari.

Amò Pisa profondamente: quando i suoi concittadini avevano qualche opera buona da compiere ricorrevano al buon Lelio: ed Egli veniva, lieto, felice, con quell’eterno sorriso di bontà che gl’illuminava il volto espressivo, non curando fatiche, disagi, spese. Lo chiamava Pisa: e per la sua città sarebbe andato in capo al mondo.

Ebbero i pisani pari riconoscenza per lui?

Una gran nube di tristezza solcava la sua fronte l’ultima volta ch’io lo vidi: mi parlò lungamente… e io non dirò quel che seppi dal suo labbro doloroso.

Artista squisito e maestro di canto valentissimo Lelio Casini ha dato all’arte il più grande baritono che oggi il mondo acclama: Ruffo Titta.

In lui infuse tutti i segreti della finezza, della dolcezza, del bel canto, e lo guidò paternamente ai primi grandi successi con orgoglio e con fierezza.

Alla memoria di Lelio Casini vada insieme al pensiero di tutti gli amici che egli amò, l’omaggio della sua città che predilesse!

g.

Morte di Lelio Casini