L’azienda agricola alla fine della seconda guerra mondiale
“Anno 1945. […] L’azienda agraria, per il tragico passaggio degli eserciti occupanti, prima tedeschi poi americani venne addirittura devastata nelle sue strutture, in modo particolare nel settore zootecnico.
Gli allevamenti bovini che avevano raggiunto un livello di efficienza notevole sotto ogni aspetto, per causa degli eventi bellici, furono depauperati in una maniera impressionante sia da un punto di vista qualitativo che dal punto di vista quantitativo.
L’azienda presentava uno spettacolo sconfortante che infondeva solo amarezza ed una profonda tristezza mentre mi trovavo di fronte ad una Amministrazione, priva di mezzi finanziari adeguati, che si disinteressa completamente dell’azienda stessa.
Sebbene la situazione fosse tragica, malgrado le enormi difficoltà, tra le quali in primo piano quelle di ordine finanziario, non vi era aperta che una soluzione: ricominciare da capo; la tenacia, la pazienza, la passione, la decisa volontà erano rimaste immutate.
Si iniziò la ricostruzione del settore zootecnico: a mezzo di un conto corrente autorizzato dall’Amministrazione fu possibile sostituire bovini scadenti con ottime fattrici di razza chianina, si potè acquistare un torello della stessa razza i cui prodotti vennero allevati, venne acquistato un trattore di media potenza e così l’azienda poté ricominciare a riprendere quota.
Non si deve dimenticare che dal 1943 al 1948 per la totale mancanza di mezzi meccanici e per la insufficiente disponibilità di bovini da lavoro, i terreni ebbero inadeguate lavorazioni; per lo scarso numero dei bovini allevati vennero somministrate scarsissime concimazioni organiche, per la mancata assegnazione di fondi non venne effettuata alcuna concimazione chimica.
Questo momentaneo abbandono di pratiche agricole fondamentali determinò una diminuzione del grado di fertilità dei terreni che non potè non incidere sulla produttività ma in definitiva non ebbe conseguenze eccessivamente dannose perché il terreno aveva conservato una riserva di caloria vecchia la già diffusa coltivazione di colture leguminose foraggere, per le abbondanti concimazioni organiche del tempo precedente.”
Fonte: “Storia segreta di un’azienda agraria – la gestione ospedaliera di ieri e quella oggi: gli impensati ed originali interventi, le direttive di marcia dei nuovi strateghi elaborate tra le mura democratiche dello storico palazzo Guarnacci” di Ezio Agostini