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Incendia il suo magazzino e si recide le vene dei polsi

La follia di un cenciaiolo

Incendia il suo magazzino e si recide le vene dei polsi
  • Data di pubblicazione:
    15 Dicembre 1951
  • Titolo:
    Incendia il suo magazzino e si recide le vene dei polsi
  • Testata giornalistica:
    Corriere della sera

Livorno 14 dicembre, notte.

Un giovane cenciaiolo, Luciano Busoni, di 22 anni, colto da un eccesso di pazzia, ha messo a soqquadro un intero rione dello città.

Il Busoni, che vive nel suo piccolo magazzino posto a piano terreno di un immobile del centro, non appena i suoi congiunti si sono allontanati dall’abitazione, ha sbarrato porte e finestre ed ha anche appiccato Il fuoco agli stracci depositati nel locale ed al pagliericcio dove, abitualmente dormiva col padre e con un fratello.

Quindi con grosse forbici si è reciso le vene dei polsi e poi si è gettato tra le fiamme.

Per sua fortuna, però, ha perduto i sensi ed è rotolato a terra, lontano del fuoco.

Di lì a poco gli abitanti dell’immobile si accorgevano del fumo che usciva dalle fessure della porta e delle finestre e davano l’allarme.

Tutto Il rione, allora, si riversava sulla via e alcuni animosi riuscivano a sfondare la porta del magazzino ed a penetrarvi nonostante che Il fumo togliesse il respiro.

Frattanto giungevano le autopompe dei vigili del fuoco e il Busoni, ritrovato in una pozza di sangue, veniva trasportato di urgenza all’ospedale mentre i pompieri, dopo aver fatto sgomberare tutto lo stabile minacciato dalle fiamme già altissime, Iniziavano lo spegnimento, riuscendo nel loro intento dopo circa un’ora di lavoro.

Il Busoni, giunto all’ospedale, si dimostrava tutt’altro che stremato per il sangue perduto: infatti, dopo un fallito tentativo di fuga, si ribellava agli infermieri, colpendone uno con cinque poderosi pugni.

Finalmente veniva ridotto all’impotenza e, dopo le medicazioni del caso, avviato al manicomio di Volterra.

Incendia il suo magazzino e si recide le vene dei polsi