Il Presidente: saluti auguri
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Data di pubblicazione:1 Settembre 1970
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Titolo:Il Presidente: saluti auguri
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Autore:Giancarlo Fiaschi
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Testata giornalistica:DIMENSIONE UMANA
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Cari Ospiti dell’Ospedale Psichiatrico, mi è gradito farvi sapere che la Vostra Rivista, con un titolo nuovo «Dimensione Umana», assume da questo numero veste ufficiale e definitiva.
Il nuovo titolo « Dimensione Umana» è uscito anche dalle vostre discussioni quando giustamente avete posto in risalto che tutto il trattamento dell’ammalato di mente deve sempre essere soggetto al principio di una valutazione umana.
Questo titolo è un motto, è un modo di pensare e di agire per tutti noi e dovrà essere un’idea da far sempre più comprendere all’opinione pubblica.
La rivista, in via sperimentale, con il titolo « Torniamo alla Vita » sorse nel 1969 per la partecipazione e la collaborazione attiva di tutti Voi e del personale ed oggi esce da una sorta di semi-clandestinità per entrare a far parte delle pubblicazioni formalmente riconosciute.
Questa rivista ed in modo particolare con il nuovo titolo « Dimensione Umana » vuol essere e rappresentare un aspetto della riforma nel sistema dell’assistenza psichiatrica.
Le nuove concezioni sulla genesi della malattia mentale, sulle possibilità di recupero, sulla determinazione causale dei disturbi psichici provocati da tanti fattori ambientali, sulla inefficacia di tanti metodi di repressione fino a poco tempo fa usati in molti ospedali psichiatrici, sono stati raccolti dai legislatori per avviare una riforma del sistema nell’assistenza psichiatrica su basi moderne aderenti al nuovo corso suggerito sia dall’opinione pubblica, che dai tecnici e specialisti.
La riforma non è stata varata nel suo complesso di norme generali, ma è stato approvato uno stralcio contenente, tuttavia, traguardi significativi.
L’intera riforma si proponeva lo scopo di portare il malato di mente sullo stesso piano morale e assistenziale del malato fisico, unificando a tale scopo gli ospedali psichiatrici nell’ambito degli ospedali generali.
Si prevedeva, anche per gli ammalati di mente, le identiche modalità per l’ammissione, senza alcuna costrizione e si prevedeva un’organizzazione simile agli ospedali generali, cioè tutte le indispensabili attrezzature con accrescimento del personale di assistenza idoneo e specializzato.
La legge stralcio 18.4.1968, n. 431 ha introdotto, però l’istituto del « ricovero volontario » e la possibilità di convertire il ricovero effettuato d’autorità in ricovero volontario, cancellando definitivamente la vecchia concezione, che fondata su un inveterato pregiudizio, vedeva la malattia mentale come una minaccia per la società od una specie di condanna per la quale gravava l’obbligo d’iscrivere l’ordine di ricovero definitivo addirittura nel certificati del casellario giudiziario.
L’altro aspetto, implicito nel ricovero volontario, riguarda la personalità del malato e consiste nell’ammetterlo in ospedale, riconoscendogli la capacità di esprimere una sua volontà o, anche quando non esista un suo diniego, senza che occorra quel decreto del tribunale, che viene concepito come un atto discriminatorio rispetto agli altri malati colpiti da affezioni somatiche.
In attesa che la riforma trovi una sua completa regolamentazione, la legge stralci ha voluto introdurre importanti innovazioni nell’organizzazione sanitaria psichiatrica fornendo precisi indirizzi per il ridimensionamento dei reparti, la creazione di divisioni con una particolare equipe medica, elevando il rapporto del personale di assistenza e potenziando i servizi di assistenza sociale e di consulenze specialistiche.
Questo complesso di norme immediatamente operativo sta trovando un completo recepimento nel nostro Ospedale.
Grazie alla collaborazione degli ospiti e all’oper dei medici e degli altri collaboratori sanitari, l’Ospedale di Volterra sta avviandosi per assumere definitivamente l’aspetto di un luogo di cura aperto, ove sia possibile intrattenere relazioni umane, sociali e ricreative.
Sarà compito degli amministratori, infine, risolvere adeguatamente anche il problema connesso al reinserimento del malato nella società.
A questo scopo, è allo studio la possibilità di istituire, nell’ambito della collettività volterrana, vari laboratori e forme di «lavoro protetto», dove il malato guarito e dimesso deve poter rafforzare la propria personalità e, dopo un certo tempo, trovare la propria strada nel lavoro e una propria collocazione nella società.
La rivista, quindi, ha una sua giusta collocazione e un valore umano proprio perché è aperta alla collaborazione di tutti gli Ospiti e del personale più sensibile ai problemi dell’istituzione.
Da modo di esprimere i propri stati d’animo e la possibilità di manifestare pensieri, desideri e consigli, intavolando, cioè, una discussione seria, onesta e attiva su tutto quanto riguarda la vita dell’Ospedale.
È con un affettuoso augurio di pronta e certa guarigione e con la speranza che anche questa rivista costituisca un valido strumento per accelerare un rapido reinserimento nella società ed un ritorno ai Vostri affetti, che mi congedo da Voi, riconfermando la disponibilità della Presidenza per esaudire, nei limiti del possibile, le istanze e i desideri che troveranno espressione su queste pagine.
Con sincero affetto e rinnovata stima per Voi tutti
il Vostro Presidente
Dr. Giancarlo Fiaschi