Fermento di lavori all’Ospedale Psichiatrico (1972)
Fermento di lavori all’Ospedale Psichiatrico
Al nostro Ospedale Psichiatrico da oltre due anni a questa parte è tutto un fervere di opere, di rinnovamenti, di ampliamenti, di miglioramenti i qual tutti tengono sempre più dietro alle moderne esigenze di una psichiatria di dimensione umana e di effettiva efficacia terapeutica.
Tra queste opere, oltre la organizzazione ed Il ridimensionamento di tutti i reparti concedendo ai degenti molto più spazio ed una certa gamma di servizi di cui prima mancavano, possiamo ricordare il notevole ammodernamento ed automazione della lavanderia, il riassetto completo e le vaste attrezzature dei laboratori scientifici, l’allestimento di reparti di lavoro protetto, per esempio come a «Caggio» e, dove l’iniziativa sta dando esiti nettamente positivi, mentre è giusto ricreare nella memoria la notevollesima opera che è il Centro Sociale.
Una costruzione, questa, una serie di. attività, una realizzazione socio-terapeutica che non solo qualifica il nostro Ospedale, ma lo distingue tra moltissimi in Italia, anche per la signorilità e la misurata eleganza. con la quale è stato voluto.
Importantissima, infatti, è questa volontà che traspare in ogni opera del nostro Ospedale: l’alta valutazione umana che si ha dell’ammalato; la considerazione che il buon gusto, lo stile, l’ambientazione decorosa, la giusta eleganza addirittura sono componenti positive ed efficaci anche in un trattamento psichiatrico; la cura del particolare come termine di rieducazione psicologica.
A questo proposito si può citare il completo ammodernamento del teatro dell’Ospedale il quale sarà inaugurato prossimamente.
Il progetto è stato redatto da un degente oggi dismesso e la realizzazione si presenta piacevole, suggestiva, funzionale oltre ad essere stata estremamente economica.
Tra i lavori edili di maggiore impegno va ricordato il completo rifacimento del reparto «Zacchia» il reparto principe dell’Ospedale perché vi risiedono le visioni di osservazione uomini e donne.
È qui dove l’ha ammalato, appena ricoverato, ha il suo primo contatto con l’Ospedale, con i medici, con il personale, è qui dove affronta il non lieve shock del ricovero, è qui dove analizzano la sua malattia e ne tracciano le prime indicazioni verso una possibile guarigione.
Quindi l’importanza di questo reparto è veramente primaria sotto tutti i profili ed infatti, sotto tutti i profili, è stato curato nei minimi particolari.
In un programma generale è stato il primo reparto di degenza e ristrutturato completamente ad ora sono in corso i lavori per il rifacimento e la sopraelevazione del centralissimo reparto Scabia, mentre è già stato deliberato di bandire l’appalto concorso per il raddoppio del reparto neurologico.
Raddoppio che verrà realizzato con strutture prefabbricate già ampiamente provate in molti ospedali, come anche a Pisa, a Milano, a Genova e a Roma.
È stato scelto questo tipo di soluzione sia perché comporta un considerevole risparmio economico, ma principalmente perché può essere reso funzionante nel giro di poche settimane.
Il reparto neurologico, infatti, è costantemente esaurito ed ha lunghe note di attesa di ammalati della nostra provincia ed un po’ di tutte le province limitrofe.
È già stata deliberata la strutturazione del reparto radiologico con attrezzatura che costerà oltre cento milioni, mentre si sta per demolire la portineria ed il cancello principale principale dell’Ospedale allo scopo di creare una sempre più agevolata partecipazione dell’Ospedale alla città, degli ammalati alla società.
Da alcuni anni prima dell’ultima guerra ad oggi mai erano state realizzate al nostro Ospedale psichiatrico tante opere e tante idee come in questi ultimi due anni circa.
Cosa, inoltre, importantissima sono state portate avanti queste opere con un ben precisa volontà qualificante, che, come si accennava sia prima di tutto preoccupata dell’uomo ammalato cercando di creargli intorno un ambiente curato — anche con originalità — né più vari particolari.
Esempio tipico, oltre ad essere un’opera anche di un certo livello artistico, è la balaustra della scalinata del reparto Zacchia realizzata dagli operai dell’Ospedale — veramente molto bravi — su disegno e progetto del geometra Gabriele Gavazzi e di Luciano Giustarini.
Vi era la necessità , per evitare eventuali cadute, di rialzare la balaustra oltre lo scorrimano e solitamente si usa negli ospedali psichiatrici a applicare una staccionata alta un paio di metri, che, mentre è valida per la sicurezza, dà però un notevole senso di prigionia e non risponde minimamente al buon gusto.
Gavazzi e Giustarini, invece, anche con notevole genialità, hanno risolto i due problemi applicando sopra lo scorrimano dei pannelli decorativi che con il salire la scala mutano di disegno e di materiale volendo così anche attribuire a questa successione — che va dal legno, al ferro e quindi all’ottone — un valido significato di accrescimento qualitativo che può sgorgare dal lavoro, dalla fatica, dall’amplificazione, dal sacrificio.
È un’opera per la quale veramente Gavazzi e Giustarini merita un’ampia lode, insieme agli operai delle officine dell’OP.